Siamo abituati a pensare che le rocce e i monti siano oggetti inanimati, privi di vita. In realtà anche essi sono dotati di una vita, certo molto diversa da quella organica a cui siamo abituati a pensare. Ma anche le rocce evolvono e i monti sono entità naturali superiori (nel senso gerarchico, ovvero comprendono in sé diversi livelli del mondo naturale da cui sono composti) con una propria identità ed evoluzione. Essi interagiscono con il paesaggio di cui fanno parte (livello gerarchicamente superiore) e con gli elementi che lo compongono (livello gerarchicamente inferiore: rocce, terra, vegetali, animali). Se ci mettiamo in ascolto, possiamo percepire la loro energia, lo “spirito dei luoghi”. Ogni monte è diverso e ha qualcosa da insegnarci.
Le rocce che continuamente si staccano dalle sue pareti sono come dei figli che il monte dissemina nel mondo, donando loro generosamente una vita propria e indipendente. Ogni roccia andrà a percorrere una sua esperienza, fino a quando si sfalderà e andrà a dare origine al terreno, dapprima asciutto e arido, poi sempre più fertile a mano a mano che i frammenti di roccia si mescolano con la materia organica proveniente dalle prime piante che la colonizzano. Un mondo tutt’altro che privo di vita, affascinante, che può parlare alla nostra anima.
NB Sotto al video trovate la trascrizione del testo.