Siamo spesso troppo indaffarati per cogliere la bellezza delle cose, delle persone e della vita. Siamo abituati a considerare la bellezza una questione estetica che si apprezza con la vista, ma in realtà la bellezza è molto di più. È sicuramente bello tutto ciò che è armonico e che fluisce, nei tempi giusti e nei modi giusti, senza niente che si opponga o che freni. In realtà è persino possibile cogliere la bellezza nelle cose “brutte” se si entra in una visione spirituale, dove ogni cosa acquista un senso nel percorso evolutivo dell’essere.
Tuttavia, per cominciare, vi propongo un esercizio facile: imparare a fermarsi a cogliere la bellezza naturale dei fiori, e da lì iniziare a cogliere la bellezza di un fatto apparentemente “brutto”: il loro essere estremamente effimeri. La bellezza sta, oltre che nelle loro corolle, nel loro fluire coi ritmi della natura, assecondare le leggi del creato, esprimersi al meglio delle loro possibilità, essere semplicemente fiori, senza se e senza ma.
La stessa bellezza la possiamo cogliere in noi stessi mentre cerchiamo di districarci nella vita, se impariamo a osservarla da un punto di osservazione esterno, come se stessimo ammirando un bel fiore, che si fa strada nella terra e fra l’erba, formando lo stelo e il bocciolo, e insomma trovando un piccolo posto perfetto per sé nel mondo.
Sotto al video trovi la trascrizione del testo dell’audio.