Comunicazione del 14/04/2022
DANZA CON LA VITA
Mi hai chiamato da lontano.
O forse dovrei dire che mi avete chiamato.
Siete uno o siete tanti?
Tanti ma solitari.
Balzate all’occhio.
E marciate all’unisono,
facendovi allietare dal canto leggiadro degli uccelli.
Una miriade di rami intrecciati.
Tanti tronchi che svettano verso il cielo, in accordo reciproco.
Nessuna lotta per lo spazio.
Nessun tentativo di prevaricare.
Un accordo mutuo su dove far crescere i rami.
Io qui, tu là.
E il risultato è un grande abbraccio.
Un intreccio di braccia.
Per un unico intento.
O larice, che sei uno e tanti al tempo stesso,
cosa hai da dirmi oggi?
Lascia andare la mente che cerca di programmare.
Nulla può essere programmato.
Tutto l’universo si muove all’unisono nel presente.
C’è un piano?
C’è, ma è imperscrutabile, e non è un programma che prevede passi precisi.
È un piano evolutivo, ma sono tante le strade possibili per realizzarlo.
E la vita scorre, imprevedibile, ogni giorno.
C’è ben poco che tu possa controllare,
piccole cose,
ma tutto il resto richiede di imparare a danzare con la vita.
Se lasci andare il controllo, perdi la tensione,
e inizi a fluire.
Per fluire occorre non avere troppe aspettative.
È una vera danza.
Succede qualcosa, tu ascolti il movimento interiore che quel qualcosa determina
e agisci e prendi le tue decisioni in base a quel movimento interiore
che si trasforma così in movimento esteriore.
A sua volta il tuo agire determina delle conseguenze,
quelle conseguenze determineranno un nuovo sentire al tuo interno.
E di nuovo tu agirai in base a quel sentire.
E così via.
Non è in realtà una successione di eventi, ma una vera rete.
In ogni istante tu percepisci cose e movimenti interiori e decidi quali trasformare in azione,
ma non sei l’unico attore sulla scena.
Per questo è una danza, una danza con tanti danzatori.
Con l’esperienza e la pratica questi imparano a intrecciare i loro movimenti,
come noi emettiamo i nostri rami senza che si intralcino, in un flusso continuo.
E allora la vita diventa una vera opera d’arte e ti senti fluire, scorrere, gioire,
anche di fronte ad eventi apparentemente spiacevoli.
Se riesci a fare pace con il fatto che non poter controllare la vita,
non poter controllare la morte,
non poter controllare i successi e i fallimenti,
che poi in realtà di fatto non esistono,
allora davvero puoi fare un salto di coscienza
e staccarti dalla necessità che le cose vadano in un certo modo.
E sentire quella fiducia che è possibile solo stando nel momento presente
e sentendo la musica che sottende a quella danza che la vita esprime, in ogni istante.
Così come noi emettiamo i nostri rami senza un progetto preciso
ma con un tempismo perfetto
e di mutuo accordo
come seguendo una musica
che permette loro di crescere senza bloccarsi e intralciarsi reciprocamente,
così tu puoi muoverti nello spazio, interno ed esterno,
senza intralciare te stesso, gli altri e la vita in genere.
Per cui lascia andare la necessità mentale,
di dover fare una certa cosa entro una certa data o entro quell’ipotetico momento,
che è solo nella tua mente,
o che una certa cosa debba succedere in un determinato modo,
poiché questo non è in tuo potere.
Puoi solo fare quello che serve al momento in cui serve.